giovedì 27 dicembre 2018

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Il bastione di S. Maria

Fu progettato dall’ingegnere militare Pietro Antonio Tomasello. La sua costruzione venne affidata nell’aprile del 1529 al capomastro Simone Messina, coadiuvato da 9 operai specializzati e da 22 manovali. Altri 24 manovali si sarebbero occupati degli scavi preliminari alla costruzione delle fondamenta, scavi già eseguiti nell’ottobre 1529.

Il bastione, completato intorno al 1537, si articola in 5 livelli sovrapposti. Il primo, il più basso, è nascosto tra le fondamenta. Si tratta della contromina, un cunicolo dal soffitto basso - percorribile con la schiena piegata - che avanza lungo il perimetro del bastione. Nella contromina, in caso d’assedio, i difensori avrebbero pazientemente vigilato ascoltando l’eventuale approssimarsi dei colpi di piccone del nemico. Per attaccare il bastione quest’ultimo avrebbe infatti scavato in gran segreto un cunicolo sotteraneo (mina) per avvicinarsi a poco a poco alle fondamenta dello stesso bastione, dove avrebbe collocato potenti cariche esplosive capaci di sbriciolare le possenti murature. Efficaci tubazioni progettate dall’ingegnere Tomasello (i catùsi) avrebbero neutralizzato il nemico qualora avesse invaso la contromina. Attraverso tali tubazioni, che dalla pavimentazione del piano superiore giungono sino al soffitto della contromina, i difensori iniettavano infatti sostanze asfissianti in grado di uccidere gli assedianti.

Il livello superiore del bastione, il secondo, è un’ampia galleria. Ospita le aperture superiori dei catùsi e nel 1616 fu adibita a fonderia di cannoni. Dotata di una cannoniera (postazione per cannoni) è attualmente inaccessibile, così come la sottostante contromina, essendone state murate le aperture. Sono invece visitabili i 3 vani comunicanti con volta a botte del terzo livello, un tempo adibiti a prigioni e magazzini di viveri e munizioni: ospitano due cannoniere e sono sovrastati dai camini di aerazione necessari per la fuoriuscita dei fumi prodotti dalle artiglierie e per l’illuminazione degli stessi locali. Salendo la scala in ferro si giunge al quarto livello, ossia all’antica cattedrale di S. Maria, di cui rimane l’arco di trionfo e da cui il bastione prende il nome. Nelle terrazze altre postazioni per cannoni difendevano Milazzo dagli attacchi dal mare.
 
 
Il bastione di S. Maria visto da Nord. Alla sua base (a sinistra della foto) è visibile un’opera avanzata, costruita nel 1605, che ha parzialmente nascosto la sagoma tonda dell’intero bastione.
 
 Il bastione con la raffigurazione dei diversi livelli e con la ricostruzione ipotetica della contromina situata in mezzo alle fondamenta, ma al momento inaccessibile.
 



1. ingresso cittadella fortificata - 2. galleria - 3. cisterne - 4. cortile - 5. bastione di S. Maria: terzo livello 6. antica cattedrale di S. Maria -  7. postazioni per cannoni (cannoniere) - 8. opera avanzata costruita nel 1605 - 9. fonderia - 10. rivellino della fonderia


  

Postazione per cannoni (“cannoniera”) caratterizzata da tre scalini realizzati lungo le pareti interne allo scopo di ostacolare l’ingresso radente delle palle di cannone nemiche.
 

La cupa ed oscura galleria al secondo livello del bastione con le tubazioni (“catùsi”) che dalla pavimentazione giungono sino alla sottostante contromina: